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Uno dei modi migliori per comprendere al meglio le potenzialità delle Comunità Energetiche è proporre esempi di natura teorica e pratica. In questo modo è possibile approfondire i vari risvolti della normativa dedicata alle CE. Allo stesso tempo, si possono intuire meglio quali siano i risvolti sociali e monetari di questi fenomeni, che secondo il Ministero dello Sviluppo Economico dovrebbero incentivare l’utilizzo di fonti rinnovabili.

Di seguito, allora, proponiamo possibili applicazioni di comunità energetiche rinnovabili sia in Italia che all’estero.

Un esempio teorico di Comunità Energetica

Sono diverse le applicazioni teoriche che dimostrano l’utilità di una comunità di energia rinnovabile. Il caso che proponiamo di seguito tiene conto dei vari incentivi dedicati all’utilizzo sostenibile degli impianti, ed è utile quindi per comprendere l’impatto economico di queste iniziative.

Per maggiori approfondimenti in tema, vi rimandiamo alla nostra guida a comunità energetiche ed autoconsumo collettivo. Nel contributo citato abbiamo incluso un altro esempio teorico di comunità energetica incentrato su un condominio.

Residence con villette indipendenti

È possibile immaginare un residence composto da quattro villette indipendenti. I proprietari di due delle quattro abitazioni installano un impianto da 3 kWp, formando così una CE a cui però partecipano tutti gli occupanti del residence.

È interessante sottolineare quindi che, in questa configurazione, si hanno due “prosumer” (ovvero i proprietari con impianto) e due consumatori semplici.

Si ipotizzi che i due prosumer producano 3650 kWh/anno, con autoconsumo di 2550 kWh/anno e immissione in rete di 1100 kWh/anno. I due consumatori, invece, registrano un consumo di 2450 kWh/anno.

Questi i ricavi ottenibili con tale configurazione:

  • Ricavi da mancato acquisto di energia: 2550 kWh x 20 € cent/kWh (risparmio per mancato acquisto di energia per ogni abitazione) = € 510. Valore da moltiplicare per due, considerata la presenza di due prosumer;
  • Valorizzazione dell’energia immessa in rete: 1100 kWh x 5 € cent/kWh (valore dell’energia immessa in rete) = € 55. Valore da moltiplicare per due, considerata la presenza di due prosumer;
  • Incentivo per l’energia autoconsumata: 2450+2450 kWh/anno (somma dell’energia impiegata dai due consumatori) x 11 € cent/kWh (incentivo per l’energia autoconsumata) = € 539;
  • Rimborso per oneri non goduti: 2450+2450 kWh/anno (somma dell’energia impiegata dai due consumatori) x 0,8 cent €/kWh (rimborso oneri non goduti) = € 39,2.

I ricavi per il mancato acquisto di energia vengono corrisposti come risparmi in bolletta. Tutte le altre entrate, invece, sono da attribuire al referente della comunità energetica.

Esempi pratici di Comunità Energetiche italiane

La conversione del decreto Milleproroghe e la conseguente delibera ARERA hanno segnato il definitivo via alle Comunità Energetiche in Italia.

Ad agosto 2020, erano almeno 12 le comunità energetiche attive o in via di definizione sul nostro territorio. Un segno che la rivoluzione sostenibile sta iniziando a imporsi anche nel nostro paese, in contesti diversi e seguendo strade differenti.

Di seguito, allora, elenchiamo alcuni dei casi di maggior interesse:

  • Comunità agricola del Veneto: dalla collaborazione tra Coldiretti Veneto e ForGreen è nata quella che viene definita “Energia Agricola a km 0”. Si tratta di una unione di imprenditori agricoli in possesso di un impianto a energia rinnovabile capace di produrre energia per autoconsumo e vendita a terzi;
  • Comunità energetica del Pinerolese: Consorzio Pinerolo Energia, Politecnico di Torino e Acea sono alla base di una nuova intesa per la realizzazione di una comunità energetica che coinvolge privati, aziende e istituzioni. L’obiettivo è produrre l’80% del fabbisogno energetico della comunità pinerolese;
  • Comunità di Roseto Valfortore: una comunità all’insegna della tecnologia, che sorgerà in Puglia e impiegherà sistemi avanzati per lo sfruttamento di fonti rinnovabili. L’obiettivo è passare dal 35%  al 100% di autoconsumo da energie pulite. Il tutto grazie allo sfruttamento di un impianto eolico da 3 megawatt.

Casi di successo di Comunità Energetiche nel mondo

Nel resto del mondo sono già diverse le associazioni di autoconsumo e sfruttamento sostenibile di energia pulita. La varietà di configurazioni e contesti nei quali sono state inserite le comunità energetiche dimostrano la grande flessibilità di questo strumento, anche da un punto di vista normativo.

Ecco alcuni esempi di spessore provenienti da Brasile, Stati Uniti e Regno Unito:

  • Grupo Creluz, Brasile: sei piccoli impianti idroelettrici garantiscono 4 megawatt di fornitura, assicurando il 27% dell’energia elettrica richiesta da circa 80mila persone in difficoltà economiche nello Stato del Rio Grand Do Sul. I membri della cooperativa sono dei prosumer puri, in quanto consumano l’energia che producono;
  • The Brooklyn Microgrid, Stati Uniti: fornisce energia agli abitanti e alle attività commerciali dell’area di Brooklyn, che allo stesso tempo possono acquistare e vendere l’energia generata in loco;
  • Cluster dei villaggi britannici, Regno Unito: 48 famiglie hanno partecipato a questo progetto di prova del 2015, che ha permesso di installare pannelli solari per 45 kWp. Il successo dell’operazione ha portato alla formazione di una comunità energetica commerciale nella cittadina di Bethesda, nel nord del Galles.

Gli esempi citati forniscono quindi una ulteriore prova della valenza sociale delle comunità energetiche. Uno strumento non solo di natura economica, ma che dunque può migliorare la qualità della vita di intere comunità, proponendo comunque un modello di sviluppo sostenibile.

L’impegno di Erreci per le Comunità Energetiche

Nella rivoluzione portata da Comunità Energetiche e Autoconsumo Collettivo, Erreci si propone come un solido punto di riferimento per aziende e cittadini.

L’offerta di sistemi di efficienza energetica si affianca a soluzioni personalizzate di gestione e manutenzione degli impianti, oltre a sistemi pensati per imprese e attività commerciali.

Per maggiori informazioni, potete contattarci allo 0331 341963, o inviare una email all’indirizzo info@erreci.info. Risponderemo in breve tempo a tutti i vostri dubbi sulle nuove opportunità offerte dalle energie sostenibili.

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